in tema di professione forense (congresso Anf):
- Luigi Pansini*, Anf si prepara al IX congresso nazionale consapevole del suo ruolo fondamentale (Guida al diritto 35/2021, 12-13, editoriale) [Il congresso in corso a Roma dal 16 al 19 settembre]
in tema di professione forense (onorari):
- Cass. 2^, 31.8.21 n. 23677 (Guida al diritto 35/2021, 17): In caso di contestazione degli onorari, l’avvocato ha tempo di produrre la documentazione fino alla prima udienza di comparizione delle parti davanti al Tribunale in composizione collegiale; prima di tale momento non vi è infatti preclusione istruttoria, dato che solo la pronuncia dell’ordinanza ex art. 702-ter, comma 3, c.p.c. deve ritenersi la barriera processuale per nuove prove.
in tema di professione forense (compensi):
- TAR Lazio 3^-quater, 27.8.21 n. 9404 (Guida al diritto 35/2021, 18): In tema di compensi agli avvocati, la regola è data dalla libera pattuizione, mentre l’eccezione (ossia in caso di mancato accordo tra le parti) dal rispetto dei minimi tariffari (DM 56/2014). (Il TAR respinge il ricorso del Consiglio dell’ordine degli avvocati di Roma nei confronti dell’Inps avverso un avviso di reclutamento di 77 avvocati per incarichi di domiciliazione e/o sostituzione in udienza presso gli uffici del Tribunale di Roma. La tariffazione prevista dall’avviso era di 250 euro per le domiciliazioni, 80 euro per le sostituzioni, 105 euro per cause superiori alle 25. Secondo il Coa il bando violava l’art. 13, comma 6, della legge professionale nella parte in cui fissava i compensi senza rispettare i minimi tariffari. Secondo il TAR invece la “libera pattuizione” è sufficientemente garantita in quanto i professionisti sono liberi di stipulare o meno le singole convenzioni)
in tema di appalti (obblighi dichiarativi dei partecipanti alle gare):
- Cons. Stato VI 31.8.21 n. 6119, pres. Montedoro, est. Toschei (Guida al diritto 35/2021, 84 T, sotto il titolo: “Obblighi dichiarativi, la stazione appaltante deve provare l’unicità del centro decisionale”):
1. Il percorso istruttorio che la stazione appaltante deve svolgere per la verifica dell’esistenza di un unico centro decisionale prevede: a) la verifica della sussistenza di situazione di controllo sostanziale ai densi dell’art. 2359 c.c.; b) esclusa tale forma di controllo, la verifica dell’esistenza di una relazione tra le imprese, anche di fatto, che possa in astratto aprire la strada a un reciproco condizionamento nella formulazione delle offerte; c) ove tale relazione sia accertata, la verifica dell’esistenza di un «unico centro decisionale» da effettuare ab externo e cioè sulla base di elementi strutturali o funzionali ricavati dagli assetti societari e personali delle società ovvero, ove per tale via non si pervenga a conclusione positiva, mediante un attento esame del contenuto delle offerte dal quale si possa evincere l’esistenza dell’unicità soggettiva sostanziale.
2. Ai sensi dell’art. 40 del Regolamento unico in materia di esercizio del potere sanzionatorio da parte dell’Anac, adottato con delibera 26 febbraio 2014, ciò che deve intervenire, ai fini del rispetto del termine di 30 giorni previsto per effettuare la comunicazione di avvio del procedimento sanzionatorio, è l’inoltro da parte della competente Uor della proposta di avvio del procedimento al Consiglio dell’Autorità per acquisirne l’approvazione e non anche la relativa approvazione né la comunicazione all’interessata.
- (commento di) Lucia Gizzi, Anac, potere sanzionatorio a termine per ragioni di sicurezza giuridica (Guida al diritto 35/2021, 92-94)
in tema di immigrazione:
- Corte giust. Ue, Grande sezione, 2.9.21, causa C-350/20 (Guida al diritto 35/2021, 19 e 96, solo massima), promossa dalla Corte costituzionale italiana: L’art. 12 della Direttiva 2011/98 osta a una norma interna che escluda i cittadini di Paesi terzi dal beneficio di un assegno di natalità e di un assegno di maternità per il solo fatto che non abbiano lo status di soggiornanti di lungo periodo, tale norma essendo contraria al principio di parità di trattamento riconosciuto anche dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
- (commento di) Marina Castellaneta, Natalità e maternità, sì agli assegni ai lavoratori extra Ue che non hanno lo status di soggiornanti (Guida al diritto 35/2021, 96-98)
in tema di interdittiva antimafia:
- Corte cost. 30.7.21 n. 178 (Guida al diritto 35/2021, 48 T): È incostituzionale l’art. 24, comma 1, DL 113/2018 che fa scattare l’interdittiva antimafia in caso di truffa aggravata ai danni dello Stato
- (commento di) Alberto Cisterna, Un argine alla tendenza ad abusare della disciplina del “doppio binario” (Guida al diritto 35/2021, 52-55)
in tema di vaccinazione (Covid-19):
- TAR Lazio 3^-bis, 2.9.21 nn. 4531 e 4532 (decreti monocratici) (Guida al diritto 35/2021, 18): Il diritto a non vaccinarsi non ha valenza assoluta, né può essere inteso come intangibile, dovendo essere razionalmente correlato e contemperato con gli altri fondamentali, essenziali e poziori interessi pubblici, quali quello attinente alla salute pubblica, al fine di circoscrivere l’estendersi della pandemia, e quello di assicurare il regolare svolgimento dell’essenziale servizio pubblico della scuola in presenza. (Il TAR respinge le istanze di taluni docenti e dell’Anief volte ad ottenere la sospensione dei provvedimenti adottati dal Ministero dell’istruzione che prevedono l’obbligatorietà della certificazione anti Covid-.19 da parte del personale scolastico e l’automatica sospensione dal lavoro e dalla retribuzione del personale sprovvisto di green pass.
in tema di privacy (parto anonimo):
- Cass. 1^, 9.8.21 n. 22497 (Guida al diritto 35/2021, 22 T): In caso di istanza di una figlia adottiva volta a rimuovere il segreto sull’identità della madre – espresso ai sensi dell’art. 30, comma 1, DPR 3.11.2000 n. 396 (Regolamento per la revisione e la semplificazione dell’ordinamento dello stato civile) all’interno dell’atto di nascita - a fronte dell’accertamento sulle condizioni di età e stato di salute psichica dell’anziana madre naturale ormai novantenne deve condividersi il giudizio di incapacità della stessa di esprimere il consenso a rivelare la propria identità alla figlia. In tal caso, però, il giudice non può negare alla figlia di accedere ai dati sanitari riguardanti i genitori basandosi solo sulla volontà, mai rimossa, della madre, di restare anonima. Va infatti garantito l’accesso per ragioni di salute alle notizie sanitarie, anamnesi, patologie e così via, sempre senza svelare l’identità materna.
- (commento di) Valeria Cianciolo, L’accesso ai dati sanitari va garantito ma senza svelare l’identità materna (Guida al diritto 35/2021, 30-35). Per la Cedu (Grande Camera, 13.2.2003, Odièvre c/ Francia) è corretto il sistema francese che bilancia tra interesse alla conoscenza delle proprie origini e interesse all’anonimato
in tema di divorzio (affidamento di minore):
- Cass. 1^, 2.9.21 n. 23804 Guida al diritto 35/2021, 17): Nel giudizio di divorzio, nell’affidamento dei figli minori in via prevalente a uno dei coniugi, il giudice deve considerare la volontà e le aspirazioni del minore infradodicenne espresse in audizione. L’audizione del minore infradodicenne, capace di discernimento, costituisce infatti adempimento previsto a pena di nullità, in relazione al quale incombe sul giudice un obbligo di specifica e circostanziata motivazione, tanto più necessaria quando l’età del minore si approssimi ai dodici anni, oltre la quale subentra l’obbligo legale di ascolto. (La SC accoglie il ricorso della madre contro la decisione della Corte d’appello di affidare i due figli della coppia in via condivisa a entrambi i genitori, con collocazione prevalente presso il padre, in quanto i giudici di merito non avevano tenuto conto delle valutazioni e delle opinioni espresse dal minore, che aveva manifestato chiaramente la sua volontà di convivere con la madre)
in tema di circolazione stradale:
- Cass. pen. 4^, 16.7.21 n. 27476 (Guida al diritto 35/2021, 17): Se il reato di omicidio stradale non è aggravato dalla guida in stato di ebbrezza o sotto l’influenza di stupefacenti deve ritenersi legittima la sola sospensione della patente. Se il giudice dispone la revoca, è tenuto a motivarla ampiamente. (La SC torna sull’art. 222, comma 2, quarto periodo, codice stradale, il cui rigore è stato temperato dalla Corte costituzionale che con sentenza 88/2019 ha consentito al giudice di disporre, in alternativa alla revoca, la sospensione della patente di guida, allorché non ricorra alcuna delle circostanze aggravanti previste rispettivamente dai commi 2 e 3 degli articoli sull’omicidio stradale e sulle lesioni personali gravi o gravissime)
sulla responsabilità degli enti (prescrizione):
- Cass. pen. 1^, 5.5-19.8.21 n. 31854 (Guida al diritto 35/2021, 57 T): Il termine di prescrizione stabilito dall’art. 22 DLg 231/2001, in materia di responsabilità amministrativa delle società e degli enti, riguarda tanto l’illecito, che dunque non potrà più essere perseguito decorsi cinque anni dalla consumazione del reato presupposto, quanto la sanzione definitivamente irrogata, che dovrà essere riscossa, a pena di estinzione, entro il termine di cinque anni dal passaggio in giudicato della sentenza pronunciata a carico della persona giuridica; fatti salvi, in entrambe le ipotesi, gli effetti di eventuali cause interruttive rilevanti a norma del codice civile.
- (commento di) Giuseppe Amato, Una disciplina derogatoria diversa da quella per imputati-persone fisiche (Guida al diritto 35/2021, 62-66) [L’illecito a carico dell’ente non è di natura amministrativa o penale, ma si tratta di un tertium genus di responsabilità. Il regime della prescrizione dell’illecito amministrativo “da reato” è spiccatamente diverso rispetto alla prescrizione del reato “presupposto”. La prescrizione del reato presupposto successiva alla contestazione dell’illecito amministrativo non ne determina l’estinzione]
sul risarcimento alla parte civile:
- Cass. SSUU pen. 28.1-4.6.21 n. 22065 (Guida al diritto 35/2021, 68 solo massima): In caso di annullamento ai soli effetti civili, da parte della Corte di cassazione, per la mancata rinnovazione in appello di prova dichiarativa ritenuta decisiva, della sentenza che in accoglimento dell’appello della parte civile avverso la sentenza di assoluzione di primo grado, abbia condannato l’imputato al risarcimento del danno, il rinvio per il nuovo giudizio va disposto dinanzi al giudice civile competente per valore in grado di appello.
- (commento di) Alberto Cisterna, Impugnazioni: estinta l’azione penale la competenza sul risarcimento spetta al giudice civile (Guida al diritto 35/2021, 68-75) [La questione era se, in caso di annullamento della sentenza di condanna, il rinvio debba essere disposto al giudice civile o al giudice penale: con una sentenza corposa e pregevole, le SSUU procedono alla ricostruzione della cornice normativa e giurisprudenziale]
in tema di ingiusta detenzione (per errore giudiziario):
- Cass. pen. 3^, 1.9.21 n. 32632 (Guida al diritto 35/2021, 17): La riparazione dell’errore giudiziario riguarda non soltanto i pregiudizi derivati dall’espiazione della pena definitiva, ma anche quelli conseguenti alla detenzione subita a titolo di custodia cautelare nel corso del processo. In questo senso la domanda di riparazione dell’errore giudiziario può comprendere anche quella per la riparazione dell’ingiusta detenzione subita, senza applicazione del tetto massimo - previsto dall’art. 215 c.p.p. - di 516.456 euro stabilito per l’ingiusta detenzione, anche se da tale parametro di riferimento può trarsi tuttavia in criterio di massina di quantificazione pro die.
c.s.
Self-consciousness
- Fai di te stesso un’opera d’arte (Marcel Duchamp)
- La malattia del secolo è la sindrome da piedistallo
- Conoscere se stessi non solo è la cosa più difficile, è anche la più scomoda (Josh Billings)