in tema di cybersicurezza:
- Alessandro Corneli*, Con l’Agenzia per la Cybersicurezza l’Italia diventa Stato security oriented (Guida al diritto 22/2022, 12-14). L’attuazione del DL 14.6.2021 n. 82, convertito in L 4.8.2021 n. 109 (Disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza, definizione dell'architettura nazionale di cybersicurezza e istituzione dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale) [*già docente di relazioni internazionali e geopolitica]
in tema di bonifica (siti inquinati):
- Cons. Stato V 7.3.22 n. 1630, pres. Perotti, est. Fasano (Guida al diritto 22/2022, 45): Va ribadito (Ad. plen. 3/2021) che gli interventi di riparazione, messa in sicurezza, bonifica e ripristino di fondi inquinati (art. 190 cod. ambiente) gravano esclusivamente sul responsabile della contaminazione, che la responsabilità presuppone sempre l’accertamento del nesso causale tra condotta e danno, e che il sistema osta a responsabilità oggettive di posizione. Se il bene è del fallito, il curatore fallimentare risponde pur non avendo inquinato: come custode dei beni del fallito e detentrice dei rifiuti, la curatela fallimentare è onerata in ogni caso della loro rimozione.
in tema di appalti:
- TAR Lazio 3^, 19.4.22 n. 2585, pres. Graziano, rel. Biffaro (Guida al diritto 22/2022, 92 T): È illegittima l’esclusione degli avvocati del libero foro dalla possibilità di diventare presidenti del collegio consultivo tecnico in materia di appalti previsto dal DL 76/2020, in quanto tale esclusione appare contraddittoria rispetto ad analoghe scelte relative ad altri istituti di carattere consultivo, deflattivo del contenzioso, quale, ad esempio, la Camera arbitrale per i contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture istituiti presso l’Anac.
- (commento di) Gaetana Natale, Incoerente disparità di trattamento tra dirigenti e legali del libero foro (Guida al diritto 22/2022, 95-97)
in tema di privacy (parto anonimo):
- Trib. minorenni di Potenza, 26.4.22, pres. rel. Montaruli (Guida al diritto 22/2022, 34 T): Nel caso in cui la madre biologica sia deceduta, il nato da parto anonimo ha diritto di conoscerne l’identità, ma non anche quella di eventuali fratelli o sorelle.
- (commento di) Giuseppe Buffone, Accolta l’istanza dell’adottato, ma non verso fratelli e sorelle (Guida al diritto 22/2022, 37-41)
sulla comunione de residuo:
- Cass. SSUU 17.5.22 n. 15889 (Guida al diritto 22/2022, 15 T):
1. Nel caso di impresa riconducibile a uno solo dei coniugi, costituita dopo il matrimonio e ricadente nella c.d. comunione de residuo al momento dello scioglimento della comunione legale, all’altro coniuge spetta un diritto di credito pari al 50% del valore dell’azienda, quale complesso organizzato, determinato al momento della cessazione del regime patrimoniale legale, e al netto delle eventuali passività esistenti alla medesima data.
2. Nell’indagine diretta a individuare il contenuto e la portata delle domande sottoposte alla sua cognizione, il giudice di merito non è tenuto a uniformarsi al tenore meramente letterale degli atti, ma deve avere riguardo al contenuto della pretesa fatta valere in giudizio e può considerare come implicita un’istanza non espressa ma connessa al petitum e alla causa petendi. (Nella specie, intervenuta la separazione giudiziale tra i coniugi, con cessazione tra gli stessi del regime patrimoniale della comunione legale dei beni, l’attrice aveva chiesto l’attribuzione della quota in natura - asseritamente a lei spettante - dei beni, mobili ed immobili, costituenti un’azienda già del marito. Il giudice di appello, escluso che l’attrice fosse comproprietaria dei beni costituenti l’azienda, ha ritenuto che la stessa vantasse un credito pari al 50% del valore dell’azienda stessa, e ha disposto, per l’effetto, che il giudizio di divisione proseguisse al fine dell’accertamento del credito, escludendo peraltro che, in assenza di espressa domanda in tal senso, potesse emettersi la condanna del marito al pagamento del saldo. Le SU hanno viceversa ritenuta implicita una tale domanda)
- (commento di) Mario Finocchiaro, Il giudice può valutare il contenuto della pretesa fatta valere in giudizio (Guida al diritto 22/2022, 27-33)
in tema di condominio:
- Cass. VI-2, 23.5.22 n. 16613 (Guida al diritto 22/2022, 44): L’amministratore di condominio ha diritto di riscuotere i contributi per la manutenzione delle parti comuni e per l’erogazione dei servizi solo da ogni condomino, e cioè dall’effettivo proprietario o titolare di diritto reale sulla singola proprietà immobiliare. Va dunque esclusa un’azione diretta del condominio nei confronti dell’ex coniuge, o del convivente assegnatario dell’unità immobiliare già adibita a casa familiare, configurandosi il diritto di quest’ultimo sull’abitazione stessa come diritto personale di godimento sui generis.
in tema di interessi (su onorari forensi):
- Cass. VI-2, 26.5.22 n. 17122 (Guida al diritto 22/2022, 44): In tema di onorari di avvocati, gli interessi di cui all’art. 1224 c.c. competono a decorrere dalla messa in mora, e cioè dalla data della domanda giudiziale o della richiesta stragiudiziale di adempimento, e non anche dalla successiva data in cui interviene la liquidazione da parte del giudice, eventualmente all’esito del procedimento sommario di cui all’art. 14 DLg 150/2011, non potendosi escludere la mora sol perché la liquidazione sia stata effettuata dal giudice in misura inferiore a quanto richiesto dal creditore. Ove, per effetto di versamenti effettuati in corso di causa, il credito originariamente vantato si riduca, gli interessi vanno calcolati sul credito originario sino alla data del pagamento parziale, decorrendo successivamente sul credito residuo.
in tema di licenziamento:
- Corte cost. 19.5.22 n. 125, pres. Amato, red. Sciarra (Guida al diritto 22/2022, 48 T, stralcio): Nelle aziende di grandi dimensioni, il regime sanzionatorio a presidio del licenziamento per motivo oggettivo disciplinato dall’art. 18, comma 7, L 300/1970 (nel testo modificato dalla riforma Fornero) è incostituzionale laddove richiede che l’accertata «insussistenza» del fatto posto a base del recesso (non sia di per sé sufficiente ai fini della reintegrazione, ma sia altresì necessario che la medesima insussistenza) sia «manifesta».
- (commento di) Francesco Ciampi, Ampliata la tutela del lavoratore, centrale la valutazione del giudice (Guida al diritto 22/2022, 53-56)
in tema di buoni pasto:
- Cass. lav. 25.5.22 n. 16929 (Guida al diritto 22/2022, 44): Nel pubblico impiego privatizzato l’attribuzione del buono pasto è condizionata all’effettuazione della pausa pranzo, che a sua volta presuppone che il prestatore osservi un orario di lavoro giornaliero di almeno sei ore. Consegue che il diritto ai buoni pasto ha natura assistenziale e non retributiva, ragion per cui non possono beneficiarne i lavoratori che usufruiscano dei permessi di allattamento o che non lavorino almeno sei ore al giorno. (La SC precisa che non ha rilievo l’assimilazione delle ore di permesso a quelle di lavoro, ai fini della retribuzione, perché il riconoscimento dei buoni pasto non ha valenza retributiva).
in tema di sanzioni amministrative:
- Cass. 6^, 17.5.22 n. 15828 (Guida al diritto 22/2022, 57 solo massima, annotata da Mario Piselli): In tema di sanzioni amministrative, l’autore dell’illecito ha diritto di pagare in misura ridotta, con effetto estintivo dell’obbligazione, entro il termine di 60 giorni (decorrente, ex art. 16 L 689/81, dalla contestazione immediata o, se questa non vi è stata, dalla notifica degli estremi della violazione) senza che operi, in via generale, la necessità di un avviso espresso in tal senso da parte dell’A. secondo la previsione di cui all’art. 3, ultimo comma, L 241/1990; ne con segue che il mancato avviso della facoltà di pagare in misura ridotta non lede il diritto dell’interessato di definire immediatamente il procedimento sanzionatorio, in quanto l’onere di effettuare il tempestivo pagamento in misura ridotta permane, anche in caso di mancato avviso e di mancata indicazione delle modalità di pagamento.
in materia tributaria:
- Cass, trib. 23.5.22 n. 16641 (Guida al diritto 22/2022, 43): Non possono escludersi dal beneficio fiscale previsto per i locali destinati a culto religioso quelle confessioni religiose che, pur potendosi qualificare tali, non hanno ancora stipulato le intese di cui all’art. 8, comma 3, Cost. Nell’accertare se una comunità sociale possa qualificarsi come confessione religiosa, il giudice può avvalersi di alcuni indici presuntivi, quali, a titolo esemplificativo, la sussistenza di un riconoscimento ai sensi dell’art. 2 L 1159/1929, ovvero la circostanza che sia in fase di perfezionamento l’intesa di cui all’art. 8 Cost., oppure operare tale accertamento tramite l’esame dello statuto, che ne esprima chiaramente i caratteri. È facoltà dei singoli comuni prevedere nel regolamento comunale che gli edifici adibiti a culto religioso siano esenti da Tari e Tarsu purché la norma venga applicata in armonia col principio comunitario “chi inquina paga” e con le disposizioni degli artt. 62 e 70 DLg 507/1993. Pertanto, possono essere esentati da Tari e Tarsu solo gli edifici effettivamente destinati all’esercizio del culto e come tali specificamente indicati nella denuncia o nella successiva variazione, non bastando la mera classificazione catastale. Se il contribuente non assolve l’onere della preventiva informazione tramite denuncia, la destinazione a culto non è circostanza che possa farsi valere nel giudizio di impugnazione dell’atto impositivo.
sulla class action:
- Corte giust. Ue 3^, 28.3.22, causa C-319/20 (Guida al diritto 22/2022, 46): Le associazioni di consumatori sono legittimate ad agire anche in materia di tutela dei dati personali: una class action è esperibile pure in tale ambito, sempre che lo Stato membro Ue lo preveda e ne disciplini le modalità. [La disciplina della class action, inizialmente confinata alla materia dei diritti dei consumatori, è stata rivista di recente al fine di ampliare la possibilità di azione di un ente rappresentativo a tutela dei diritti individuali omogenei verso imprese o enti gestori di servizi pubblici o di pubblica utilità, per atti e comportamenti posti in essere nello svolgimento delle rispettive attività (L 31/2019)]
in procedura civile (interruzione del processo):
- Cass. VI-2, 24.5.22 n. 16797 (Guida al diritto 22/2022, 44): L’evento morte della parte costituita che sia dichiarato in udienza (nella specie, mediante nota scritta scambiata e depositata in telematico nell’ambito dello svolgimento dell’udienza in forma cartolare, secondo le modalità previste dalle disposizioni per l’attività giurisdizionale nella vigenza dell’emergenza epidemiologica da Covid-19), produce, ai sensi dell’art. 300, comma 2, c.p.c., l’effetto automatico dell’interruzione del processo dal momento di tale dichiarazione, e il conseguente termine per la prosecuzione o riassunzione decorre dal momento in cui interviene la dichiarazione del procuratore nei confronti delle altre parti.
sugli avvocati dello Stato (tetto retributivo):
- Corte cost. 26.5.22 n. 128, pres. Amato, red. Barbera (Guida al diritto 22/2022, 45): È legittimo computare i compensi professionali, costituiti dagli onorari e dalle spese di lite liquidati in sentenza a carico delle controparti e corrisposti dalla PA al personale dell’Avvocatura dello Stato, ai fini del raggiungimento del tetto retributivo previsto per i dipendenti della PA (cioè la retribuzione del Primo Presidente della Corte di cassazione). (La Corte giudica infondate le q.l.c. sollevate dal Consiglio di Stato in relazione all’art. 9, comma 1, DL 24.6.2014 n. 90 - L 11.8.2014 n. 114, in combinato disposto con l’art. 23-ter, comma 1, DL 6.12.2011 n. 201 - L 22.12.2011 n. 214)
in materia penale (violazione di sigilli):
- Cass. pen. 3^, 29.3.-2.5.22 n. 16984 (Guida al diritto 22/2022, 72 T): In tema di violazione di sigilli, l’inefficacia o l’illegittimità del provvedimento di sequestro o di apposizione di sigilli non esclude il delitto previsto dall’art. 349 c.p., atteso che la norma richiede soltanto che la misura coercitiva derivi da una disposizione di legge o da un ordine dell’autorità, così che, una volta che il vincolo sia stato imposto a tutela dell’identità e della conservazione della cosa, esso non può essere violato dal privato sino a che non venga formalmente rimosso dall’autorità competente. (Nello specifico, il questore aveva negato all’imputato l’autorizzazione a svolgere attività di trasmissione dati inerenti a scommesse su eventi sportivi, e successivamente questo diniego - da cui era derivata l’apposizione dei sigilli - era stato dichiarato illegittimo in altro procedimento)
- (commento di) Alberto Cisterna, Tra atti amministrativi e diritto penale la sentenza ricostruisce la normativa (Guida al diritto 22/2022, 79-82)
c.s.
Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario (George Orwell)